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sabato 9 novembre 2013

Un'idea per l'attacco...

QUANDO IL BASKET È FOLLIA: THE SYSTEM DI DAVE ARSENAULT

«Salve, sono Jack Taylor ed ho realizzato 138 punti in una partita di basket. No, non al campetto con gli amici, ma in NCAA, la Primavera dell’NBA». Ora, se uno si presentasse con una frase così sono certo che sarebbe corretto mandarlo a quel paese e chiedersi il perché certa gente dovrebbe inventarsi tante cazzate pur di apparire. In realtà però mandereste a quel paese un ragazzo sincero. Jack, 22 anni, ha davvero messo a segno 138 punti in one game. Una sola partita, 52/108 dal campo, 27/71 triple. Roba che neppure alla playstation risulta semplice, almeno in modalità esperto. L’unica piccola annotazione da fare è che ok, lo ha fatto in NCAA, ma in Division III, quindi non proprio l’élite pre-NBA del basket americano. In ogni caso uno spettacolo, roba da record di sempre, mi pare chiaro, costruito e propiziato dall’ambiente del Grinnell College, Iowa, team e college dove gioca la guardia di 176 cm per 77 kg. In ogni caso 138 punti, sti gran cazzi.
Come ha fatto? Semplice, ha sempre e solo tirato. Prendeva palla, un paio di palleggi e tirava, così dal primo all’ultimo minuto in cui ha calcato il parquet. La verità è che ha potuto farlo solo e soltanto perché, sulla sua panchina, ad urlargli “Tira!” ogni santissima volta che toccava la palla a spicchi, c’era un certo Dave Arsenault. Quest’uomo vive una vita tra genio e follia, ma la seconda ha decisamente preso il sopravvento sulla prima nel suo esistenzialismo votato totalmente alla pallacanestro. La definizione migliore con cui gli abitanti di Grinnell (pochi sinceramente, circa 9.000) hanno definito lui e la sua squadra è: «Sono più divertenti di un branco di scimmie impazzite». Tralasciando il gusto totalmente americano per lo humor, è indubbio che il gioco di coach Arsenault diverta.